Visita al Museo e all'area Archeologico di Luni
Museo Nazionale e area Archeologica di Luni
La colonia romana di Luna viene fondata nel 177 a.C. nel territorio dei Liguri Apuani lungo la sponda occidentale dell'ampio bacino di un porto oggi interrato. Numerose campagne di scavo hanno riportato in luce gran parte dell'area pubblica centrale, edifici di culto, di spettacolo e ricche domus.
La città deve la sua fama allo sfruttamento delle vicine cave di marmo che oggi chiamiamo di Carrara, ma in epoca romana era definito “lunense”.
La prosperità dell'antica Luni si riconosce ancora oggi nelle pavimentazioni delle domus, negli affreschi parietali e negli edifici pubblici e religiosi. Circondata da mura e prospiciente al mare, era organizzata in isolati rettangolari allungati e aveva un’ampia zona pubblica, il foro, nel quale si intersecavano cardo e decumano che ancora oggi sono parzialmente percorribili.
Sul foro si affacciava il Capitolium intitolato alla triade capitolina Giove, Giunone e Minerva. Più a nord era invece ubicato il Grande Tempio, dedicato al culto della dea Luna, i cui frontoni (conservati al Museo Archeologico di Firenze) curiosamente non erano in marmo frequentemente usato a Luni, ma in terracotta.
Tra i reperti più suggestivi ci sono mosaici policromi di Luni. Uno dei più belli è quello rinvenuto nella Domus di Oceano. E’ proprio il volto di Oceano a dominare la ricca scena marina che comprende pesci, crostacei e molluschi. E’ la fantasia degli artisti l’ingrediente principale che riesce a mixare al meglio i protagonisti del mosaico: dalla barba di Oceano, composta di alghe, nascono due delfini.
Bellissimo e ricco di particolari è anche il mosaico che riproduce il Circo Massimo.
Possiamo incontrare altri mosaici all’interno dell’area archeologica che sono stati lasciati nella loro collocazione originaria e per questo non hanno mantenuto, purtroppo, la vivacità dei colori, ma non per questo hanno perso il loro fascino.
Bellissimo e ricco di particolari è anche il mosaico che riproduce il Circo Massimo.
Possiamo incontrare altri mosaici all’interno dell’area archeologica che sono stati lasciati nella loro collocazione originaria e per questo non hanno mantenuto, purtroppo, la vivacità dei colori, ma non per questo hanno perso il loro fascino.
Il monumento simbolo dell'area archeologica e della sinergia tra il Comune di Luni e la Direzione regionale Musei Liguria è l'anfiteatro. Il monumento, posto al di fuori delle mura, fu costruito in età imperiale ed era destinato ad ospitare i giochi dei gladiatori, con una capienza di circa 7000 spettatori.
La prosperità del centro è testimoniata dalla realizzazione di progetti architettonici e urbanistici, che si succedono nel tempo e dal lusso di ampie dimore private nel territorio circostante come le ville di Bocca di Magra e del Varignano Vecchio.
Nel IV secolo d.C. un violento terremoto la distrusse parzialmente. L'antica Luni continua a vivere fino al 1204 come sede episcopale. In età medievale, però, la città fu abbandonata quando le piene del fiume Magra modificarono la piana spostando molto più avanti la linea di costa. Gli abitanti si sono insediati sulle colline circostanti dove gli insediamenti si sono consolidati sotto le diverse Signorie e sotto la Repubblica di Genova.
Posizione e contatti
Prénom | Description |
---|---|
Adresse | Via Luni, 37 |
Téléphone | 0187 66811 |
Courriel |
pm-lig.museoluni@beniculturali.it |
Site |
http://www.luni.beniculturali.it/ (Ouvre dans un nouvel onglet) |